Se sei depresso, stai vivendo nel passato. Se sei ansioso, stai vivendo nel futuro. Se sei in pace, stai vivendo nel presente.
Lao Tzu
  • Cosa sono i disturbi dell'umore?

    I disturbi dell’umore sono sindromi caratterizzate da variazioni dello stato d’animo che avvengono spesso in maniera improvvisa e spontanea, sono di eccessiva entità e si accompagnano ad un’ampia gamma di sintomi che portano l’individuo a non essere più in grado di mantenere il suo normale funzionamento quotidiano.

    I disturbi dell’umore costituiscono una patologia ampiamente diffusa tra la popolazione generale e, soprattutto la patologia depressiva, un motivo frequente di consultazione del medico di base. Si calcola che il 20% della popolazione nel corso della vita vada incontro ad episodi depressivi o maniacali. Nei Paesi Occidentali la prevalenza della depressione maggiore risulta essere del 2,2% in un mese e del 5,8% nel corso della vita, con una frequenza circa doppia nelle donne rispetto agli uomini. L’età di esordio varia molto tra i disturbi dell’umore unipolari e bipolari: infatti nei primi l’età tipica di esordio varia tra i 30 ed i 40 anni mentre nelle forme bipolari tra i 15 ed i 30 anni.

    I sintomi

    Tra i disturbi più conosciuti ci sono quelli caratterizzati da umore depresso. Le persone che soffrono di un disturbo depressivo si percepiscono come inadeguate e senza valore, considerano l’ambiente circostante come “ostile” e non supportivo e il futuro appare incerto e pieno di difficoltà. Nello specifico, sperimentano alcuni dei seguenti sintomi (somatici, emotivi, cognitivi e comportamentali):

    • sentimenti di profonda tristezza, colpa ed apprensione,
    • sensazione che nulla abbia più valore,
    • tendenza all’isolamento e all’apatia,
    • perdita di interesse e di piacere nelle attività quotidiane,
    • disturbi del sonno o dell’appetito,
    • scarso desiderio sessuale,
    • indecisione, irrequietezza, senso di inutilità,
    • pensieri di autolesionismo o suicidio,
    • rallentamento ideativo,
    • incapacità decisionale,
    • disturbi della concentrazione e della memoria,
    • ruminazione depressiva,
    • pensieri negativi su di sé, sul mondo e sul futuro,
    • autosvalutazione,
    • autocommiserazione,
    • percezione del tempo rallentato,
    • percezione dell’attuale stato mentale come di una condizione senza fine.

    Le idee di morte, collegate ai temi di colpa, sono tipiche della patologia depressiva e sono sostenute dalla convinzione che sia l’unica via d’uscita dalla sofferenza che provano e che, quindi, l’unico modo per alleviare il dolore emotivo e non rappresentare più un peso per gli altri sia quello di andarsene e/o di non essere più un peso per gli altri.

    I disturbi dell’umore di tipo bipolare, invece, sono invece caratterizzati dall’alternarsi di episodi depressivi a fasi con umore marcatamente euforico o irritabile, associato a:

  • aumento del livello di attività in ambito lavorativo, sociale o sessuale,
  • loquacità insolita o eloquio rapido,
  • impressione soggettiva che i pensieri si succedano velocemente,
  • diminuito bisogno di sonno,
  • elevata autostima,
  • facile distraibilità,
  • eccessivo coinvolgimento in attività piacevoli potenzialmente dannose.
  • I trattamenti

    I disturbi dell’umore possono prevedere due tipi di trattamento: quello farmacologico e quello psicologico.

    Se in passato la cura dei disturbi dell’umore, soprattutto quelli di grave entità, era associata quasi unicamente all’uso di farmaci, attualmente la psicoterapia cognitivo-comportamentale è riconosciuta come un trattamento particolarmente efficace, soprattutto se in associazione alla terapia farmacologica.

    Il paziente può infatti giovare della psicoterapia cognitivo-comportamentale, attraverso l’acquisizione di consapevolezza dei propri pensieri per imparare a modificarli, gestendo così la propria sofferenza non solo nella fase acuta, ma anche nella prevenzione delle ricadute.