"ll vero viaggio di scoperta non consiste nel visitare nuove terre ma nell’avere nuovi occhi."
Marcel Proust
  • EMDR

    L’EMDR (dall’inglese Eye Movement Desensitization and Reprocessing, Desensibilizzazione e rielaborazione attraverso i movimenti oculari) è un approccio terapeutico ideato da Francine Shapiro nel 1989 e utilizzato per il trattamento di disturbi derivanti da eventi stressanti o traumatici (ad esempio, il disturbo da stress post-traumatico, per cui è stato riconosciuto come trattamento d’elezione).

    L’EMDR si basa sulla focalizzazione, da parte della persona, del ricordo dell’esperienza traumatica utilizzando i movimenti oculari o altre forme di stimolazione alternata destro/sinistra per ristabilire l’equilibrio eccitatorio/inibitorio, permettendo così una migliore comunicazione tra gli emisferi cerebrali, che viene interrotto in occasione di un evento ad elevato impatto emotivo.

    L’immagine dell’evento traumatico vissuto dal soggetto viene immagazzinato in memoria insieme alle emozioni, percezioni, cognizioni e sensazioni fisiche disturbanti che hanno caratterizzato quel momento. Tutte queste informazioni immagazzinate in modo disfunzionale, restano “congelate” all’interno delle reti neurali e, non potendo essere elaborate, continuano a provocare disagio nel soggetto, fino a portare all’insorgenza di patologie come il disturbo da stress post traumatico (PTSD) e altri disturbi psicologici. Utilizzando un protocollo strutturato il terapeuta guida il soggetto nella descrizione dell’evento traumatico, aiutandolo a scegliere gli elementi disturbanti importanti.

    Dopo una o più sedute di EMDR, i ricordi disturbanti legati all’evento traumatico perdono la loro carica emotiva negativa (in termine tecnico si ha una desensibilizzazione). Il cambiamento può essere anche molto rapido, nonostante possano essere trascorsi diversi anni dall’evento traumatico o stressante. L’immagine che la persona ha immagazzinato inizia a cambiare nei contenuti e nel modo in cui si presenta, i pensieri intrusivi in genere si attutiscono o spariscono, diventando più adattivi dal punto di vista terapeutico (si modificano in una prospettiva di ristrutturazione) e le emozioni e sensazioni fisiche si riducono di intensità. L’elaborazione dell’esperienza traumatica che avviene con l’EMDR permette al paziente, di cambiare le valutazioni cognitive su di sé, incorporando emozioni adeguate alla situazione oltre ad eliminare le reazioni fisiche e di adottare comportamenti più adattivi.

    Dopo un trattamento completo con EMDR la persona non rivive più la sintomatologia tipica del disturbo post-traumatico da stress, sente il ricordo dell’esperienza traumatica come parte del passato e quindi viene vissuta in modo distaccato. I pazienti in genere riferiscono che, ripensando all’evento, lo vedono come un “ricordo lontano”, non più disturbante o pregnante dal punto di vista emotivo.

    L’efficacia dell’EMDR nel trattamento del PTSD è ormai ampiamente riconosciuta e documentata, ma attualmente l’EMDR è un approccio terapeutico ampiamente usato anche per il trattamento di varie patologie e disturbi psicologici. Data l’importanza che gli eventi traumatici (siano essi traumi singoli che cumulativi e relazionali) rivestono nello sviluppo di differenti patologie, diviene importante affrontarle attraverso un approccio che tenga in considerazione e riesca ad intervenire sull’origine traumatica di tali disturbi.

    Oggi il trattamento EMDR è riconosciuto come metodo evidence based per il trattamento dei disturbi post traumatici, approvato, tra gli altri, dall’American Psychological Association (1998-2002), dall’American Psychiatric Association (2004), dall’International Society for Traumatic Stress Studies (2010) e dal nostro Ministero della Salute nel 2003. Anche l’Organizzazione Mondiale della Sanità, nell’agosto del 2013, ha riconosciuto l’EMDR come trattamento efficace per la cura del trauma e dei disturbi ad esso correlati.

    Per ulteriori informazioni: EMDR Italia